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Massimo De Rosa – Come il diavolo comanda

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Sono oggettivamente in difficoltà a parlare di questo libro di Massimo De Rosa, in parte perché l’abbiamo fatto insieme, io ho curato le illustrazioni e la grafica, in parte perché io e Massimo siamo legati da una lunga amicizia.
La particolarità di questo lavoro sta proprio nel suo voler colmare un vuoto. Non si tratta di un libro storico, ma di un’invenzione letteraria. Qualcuno l’ha definito una Graphic Novel e credo che abbia centrato l’idea.

Di fatto, come ho scritto in un breve commento in apertura del libretto, è una “bugia d’autore”, una storia che esaspera l’aspetto iconografico e aneddotico portandolo nella sfera del favolistico. Ma al tempo stesso dell’esperienza personale, come in una narrazione di marinai, in cui i fiordi diventano mostri marini e le popolane principesse di regni inesplorati.
De Rosa si fa Virgilio e ci accompagna per mano in un Mississippi immaginario dove ogni luogo è parte di una cupa storia precisa ed inevitabile.
Qui il povero Robert Johnson diventa l’artefice del suo disperato destino, segnato da un’indicibile accordo che lo porterà al tragico epilogo della sua esistenza, ma che al tempo stesso lo renderà uno dei personaggi, a sua insaputa, più iconici del Mississippi blues. Cosa sarebbe la musica di Johnson senza la sua leggenda? Cosa sarebbe la sua leggenda senza la sua musica? Sono domande che si fanno ricorrenti e a tratti ossessive in indagini fatte da seri ricercatori ed appassionati di tutto il mondo ma che trovano nel racconto di De Rosa una risposta disarmante: “non è importante”.
Non è importante perché la risposta a queste domande non vi aiuterà a godere maggiormente dell’arte del chitarrista di Greenville, o ad apprezzare ancora di più il suo talento e non è importante in quanto questo racconto deve essere letto con la consapevolezza che non vi troverete risposte alle molte domande senza soluzione, ma solo una serie di suggestioni che magari vi invoglieranno a “scavare più a fondo”. E magari scavando troverete davvero quel tesoro inestimabile e doloroso che è alla base di questa musica, ma che forse deve rimanere li senza essere toccato.

Ma per capire meglio questo lavoro ho deciso di chiedere direttamente all’autore di raccontarlo con le sue parole. Avrò fatto bene? vediamo..

L’ottavo giorno Dio creò il blues per guarire tutte le tristezze del mondo.
Il nono, forse per non sembrare troppo buono, Dio creò Robert Johnson e la sua leggenda.
E ancora oggi tanti ragazzi, di ogni età, partono per il Mississippi alla ricerca del famoso crocicchio dove incontrare qualcuno a cui vendere l’anima.
Questa è la storia di uno di loro.

Fabrizio Poggi


L’intervista


 

Massimo com’è nato questo racconto?

C’è una premessa da fare, per quanto riguarda questa domanda.
Negli ultimi anni ho cominciato a scrivere – chiamiamole così – storie e poesie, nate dai momenti che stavo vivendo: una sensazione personale, un luogo, una situazione che mi trasmetteva qualcosa.
La vita di Robert Johnson mi ha sempre incuriosito. Ho letto diverse versioni della sua storia e visto alcuni documentari molto interessanti. Da lì è nata questa mia storia. Mi hanno ispirato a darle colore, a inventare qualcosa in stile dark… a un certo punto avevo persino pensato a un taglio quasi pulp!
Ma poi è rimasta com’era, così come l’avevo immaginata.
Hanno contribuito anche i miei compagni di blues, i Delta Mud: ogni volta che dovevamo suonare un brano di Robert Johnson, mi chiedevano di raccontare brevemente questa sua avventura. Inoltre non da meno bisogna riconoscere anche l’aiuto del terzo elemento della band Enrico Canestrari che ha super visionato e corretto il testo dove serviva.

Robert Johnson cosa c’entra con l’armonica?

Per prima cosa, ho scoperto – leggendo varie fonti – che da giovanissimo aveva imparato a suonarla molto bene, anche perché non aveva i soldi per comprarsi una chitarra. (Avevo anche pensato a sviluppare meglio questa parte, ma è un’altra storia…)

Hai scritto altri racconti che tieni nel cassetto?

In verità, ho scritto diverse storie che conservo in un mio album personale. Tra queste, anche un paio di testi che forse potrebbero diventare dei bei blues. Ho anche qualche altra idea su altri grandi bluesman, davvero molto interessanti, ma devo capire bene cosa voglio fare.

Come sta andando? piace alla gente?

Devo dire che l’entusiasmo e la positività ricevuti – sia da amici che da persone che non conosco – mi hanno realmente stupito, in senso molto positivo.
A dire il vero, ho sorpreso anche la mia famiglia!
E voglio fare i complimenti a Marco Vignazia per i suoi splendidi disegni, che hanno riscosso molti consensi e apprezzamenti.

Ma poi Robert Johnson tu l’hai conosciuto?

Allora, Robert Johnson non so se l’ho davvero incontrato.
Credo di averlo visto, ma la nebbia delle valli non mi ha permesso di avvicinarmi a lui.
Mentre mi incamminavo nella sua direzione, un vecchio in bicicletta mi è quasi venuto addosso. La nebbia aveva ormai bagnato le lenti dei miei occhiali, che sono caduti a terra nell’urto… e senza di essi non riuscivo a capire chi avevo davvero davanti.
Ma un brivido mi ha percorso la schiena, e le orecchie mi fischiavano: non riuscivo a sentire nulla di ciò che il vecchio mi stava dicendo.
Ma forse… questa è un’altra storia.

Chiunque fosse interessato ad averne una copia può scrivermi un email a: maxderosa@hotmail.com

Grazie Max!

DICE CHI l’HA LETTO…

Vuoi suonare la chitarra come il diavolo comanda ? Quante leggende ruotano intorno a questa domanda, quanti grandi chitarristi hanno trovato ispirazione nelle note di Robert Johnson? 29 canzoni che hanno fatto la storia del blues. In questa graphic novel, con le illustrazioni evocative di Marco Vignazia, l’amico Max De Rosa, grande armonicista e vero uomo di blues ci racconta la storia di un viaggio a caccia di memorie perdute lungo le rive del Mississippi. La nostra è una terra vicina al Delta, dove i capanni da pesca delle valli e le case abbandonate nella nebbia della bassa padana posso confondersi con Juke joints perduti, dove anguille grosse come piccoli alligatori finiscono in graticola e le nutrie ti azzannano i polpacci come mastini infernali sulle tue tracce. I dispiaceri vengono annegati nel Sangiovese e nella Cagnina invece che nel torcibudella Moonshine. Scusate le licenze poetiche ma sono sensazioni spontanee nate dalla lettura del racconto di Max. Forse il crocicchio “crossroads” maledetto non è l’incrocio di due interstate ma una zona fantastica dove si intersecano sogno, musica e realtà. Vi consiglio la lettura che purtroppo dura meno di un bicchiere di Jack Daniel’s. Grazie Max per questo viaggio fantastico in cui ci hai guidato con nelle orecchie il lamento di un’armonica. Blues Is Life. Enzo.

Vincenzo Marinelli

Ho letto tutto d’un fiato il libercolo, opera prima di Massimo De Rosa : “Come il diavolo comanda”, storia surreale in ricordo della breve e squinternata vita del grande Robert Johnson, ma anche dell’improbabile incontro di Max nel suo girovagare sulle strade polverose del Mississipi in un non-tempo degno dei migliori scrittori di noir.
Se volete sapere come va a finire consiglio a chi ancora non l’ha fatto, di procurarsi questo piccolo gioiello. Sedetevi in un posto tranquillo, poco illuminato, con un bicchierino di whisky accanto .
E se sentirete un fiato sul collo o un ululato in lontananza, non preoccupatevi. È l’emozione che vi procurerà questa piccola opera blues.
Una nota di grande merito anche alle illustrazioni azzeccatissime di Marco Vignazia , artista e musicista di pregio.

Elena Calcagno

La leggenda di Robert Johnson continua ad ispirare la musica e la fantasia degli amanti del Blues. Il delta del Po è come il Delta del Mississippi, paludi, zanzare e baracche abbandonate, se chiudi gli occhi a Casalborsetti i sensi ti portano subito nella terra dei padri fondatori della musica del diavolo. Gli stessi fratelli Dickinson dei North Mississippi Allstars attraversando quelle lande in auto, dicevano di sentirsi un po’ a casa. E tra Forlì e Ravenna che nasce questo libricino ideato da Massimo De Rosa e illustrato da Marco Vignazia . “Come il diavolo comanda” è una interpretazione molto originale della leggenda del Crossroads, arricchita da disegni così suggestivi che a fine lettura sarai convinto che la storia, che tutti conosciamo, sia andata veramente così. Un gioiellino da avere assolutamente e da tradurre in varie lingue. Bravi Max e Marco!

Max Arrigo

Un racconto intrigante. Un alone di mistero. Un viaggio surreale nelle terre del blues.
Complimenti al mio babbo Massimo De Rosa (e non solo…), instancabile amante del blues, nonchè armonicista appassionato e talentuoso.
Ti voglio bene!

Sara De Rosa

Sabato sera, in occasione del concerto dell’Orchestra Didattica Verdi per la Notte dei Musei, mi sono procurato questo gustoso libretto di Massimo De Rosa, arricchito dai bellissimi disegni di Marco Vignazia, di cui ignoravo questo talento. Il racconto prende spunto dalla nota leggenda che riguarda Robert Johnson e il diavolo, aggiungendoci poi uno sviluppo recente. Godibilissimo!

Dario Bonazza

Ti avvolge ed è intrigante e inquietante. Complimenti!

Angie Castellucci

Quando due grandi nomi del Blues italiano, due grandi artisti come l’armonicista Massimo De Rosa e il chitarrista Marco Vignazia, uniscono le proprie forze, non può che venirne fuori un piccolo capolavoro come questo volumetto che ho appena ricevuto dal titolo “Come il Diavolo comanda”, storia scritta da Max (che ringrazio anche per la dedica) e illustrata magistralmente da Marco, che ha come protagonista il grande bluesman Robert Johnson. Storia e immagini talmente coinvolgenti da trasportare la tua mente nel Mississippi e fartelo vivere anche se non ci sei mai stato. Se poi aggiungiamo che l’introduzione al volumetto è scritta dalla leggenda del Blues italiano Fabrizio Poggi, allora il capolavoro è completo.
Se amate il Blues, contattate Massimo De Rosa per acquistare “Come il Diavolo comanda”, non ve ne pentirete…

Francesco Gallo

Felice di aver dato il mio piccolo contributo:“Come il diavolo comanda” di Massimo De Rosa con illustrazioni di Marco Vignazia.

Fabrizio Poggi

Nell’immaginario collettivo si e’ scritto molto sulla leggenda di ROBERT JOHNSON, il duo De Rosa-Vignazia ha prodotto questo simpatico libricino che nasce da una collaborazione artistica musicale e adesso letteraria che con vero piacere ho comprato (grazie max per la dedica)! come Salgari Max ha creato con l’immaginazione una storia e una interpretazione originale e personale della leggenda del famoso crocicchio, dove realtà immaginata e con abilità fumettata (un plauso a Marco Vignazia per le illustrazioni), riproducono una illusione creata per rappresentare in chiave sociale il Blues rivincita sociale attraverso un personaggio a noi tutti caro, tutti noi BLUESMAN vorremmo essere famosi e avere successo non importa come lo otteniamo, la contrapposizione diavolo uomo debolezza peccato desiderio và oltre per come siamo stati creati, il Blues non è solo la musica del diavolo, ma è la rivendicazioni di tutte le emozioni umane, speranza, rabbia, gioia, dolore, sofferenza con tutti i nostri limiti difetti e pregi! in evidenza la pagina 17 dove max soffia il BLUES sulla tomba di ROBERT JOHNSON, a sinistra ci sono le tombe dei nostri BLUESMAN made in Italy: FRANK PINTONE chitarrista e cantante e MARIONE FACCANI bassista, recentemente scomparsi ! CARI MAX E MARCO – vorrei ringraziarvi perché anche questo è BLUES.

Roberto Black cat Zoccatelli

Un blog al servizio del blues

Blues blog nasce per dare spazio a tutto ciò che riguarda il mio mondo, in particolare la musica blues. È quindi facile che voi troviate tante cose che nelle testate ufficiali, se così si può dire, normalmente non trovano spazio. (Che non significa necessariamente che le cose che pubblicano siano sbagliate o incomplete, sia chiaro). Il Blues Blog è ormai in cima ai motori di ricerca italiani e rappresenta una voce fuori dal coro all’interno di un mondo spesso poco attento a ciò che succede nell’underground. Questo strumento mi ha permesso di salire molto nei motori di ricerca anche come chitarrista blues italiano e artista blues.

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