Tornare a portare Prison Songbook a Forlì dopo diversi anni che il capoluogo di provincia, candidato Capitale della Cultura (non si sa per quale motivo forse il concerto di Radio Bruno con qualche artista di “Amici”), aveva ignorato i vari tentativi di sensibilizzazione da parte dei media locali fino a questo momento, e proprio nell’ambito del Forlì Blues Festival all’interno della “Settimana del Buon Vivere” è stato per noi motivo di grande soddisfazione!

Nemo profeta in patria est!

Va detto che il Forlì Blues è un festival che suo malgrado ha imparato a stare a galla nonostante il Comune candidato a Capitale della Cultura e non grazie ad esso visto gli esigui e spesso nulli finanziamenti ricevuti.

Insomma per farla breve Prison Songbook negli anni ha girato molte regioni del nord e centro Italia ma a Forlì era stato presentato solo una volta, e quindi ricevere la convocazione ad aprile per l’edizione di settembre 2025 è stata per noi una vera sorpresa.

La serata in cui eravamo programmati vedeva in cartellone anche Enrico Cipollini, mentre il giorno precedente erano saliti sul palco della manifestazione Carlo Vecchio Nepita e Midnight Blues Band.

Io e Sara eravamo emozionati all’idea di suonare per un pubblico di “concittadini”, ormai ci capita raramente vista la povertà della programmazione dei locali della zona tutta incentrata su band tributo.

La nostra proposta è stata molto apprezzata e le storie dei blues carcerario hanno come sempre toccato il cuore degli ascoltatori.
E’ straordinario notare come spesso il blues venga etichettato come un genere noioso ma come poi riesca a coinvolgere con poche note anche persone che non lo conoscono in modo approfondito.

Gli organizzatori a cui va il nostro grazie hanno fatto tutto il possibile per farci sentire a nostro agio e hanno poi prodotto tutta una serie di video molto curati a documentazione del nostro passaggio nella manifestazione forlivese.

Nominare in questo breve articolo gli organizzatori è necessario quindi: Mattia Mersecchi, Giorgia D’Altri, Umberto Ronco, Claudia Lotti e Fabio Neri. A loro va il nostro Grazie!